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L'ansia: sintomi, cause e trattamenti

Foto di Andrew Neel da Pexels

Per evitare di cadere in alcuni cliché e falsi miti legati all’ansia, partiamo da una definizione della stessa.

Nella maniera più primordiale, cosa succede nel corpo di una persona quando arriva la sensazione di ansia?

L’organismo ha una risposta di attivazione verso un qualcosa percepito come pericolo; pertanto il sistema nervoso si prepara all’attacco o alla fuga, aumentando vigilanza e attenzione.

Questa reazione fisiologica, sommata a reazioni cognitive e comportamentali, viene definita “ansia”.

Sintomi dell’ansia

L’ansia, come molte cose in psicologia, non ha una definizione universale e soprattutto non si presenta allo stesso modo in ognuno di noi.

Ci sono, come spesso accade, delle manifestazioni comuni, tra le quali ricordiamo:

  • Sintomi fisiologici: tensione, tremore, sudorazione, tachicardia, palpitazioni, vertigini, nausea, mal di testa, affanno, peso sul petto, diarrea, crampi addominali, ecc.;

  • Sintomi cognitivi: confusione, senso di allerta, vuoto mentale, pensieri negativi, rimuginii, sensazione di essere osservati, ricordi spiacevoli, ecc.;

  • Sintomi comportamentali: fuga, evitamento, e in generale tutto quei meccanismi protettivi di cui la persona può non essere consapevole.

I diversi tipi di ansia

Sul web c’è molta confusione sulla tematica dell’ansia, soprattutto quando si tratta di fare differenza tra le diverse tipologie.

Non esistono diversi tipi di ansia, la sensazione è una ed è specifica per ogni individuo.

La differenza sta prettamente nell’oggetto verso il quale è rivolta quella sensazione.

Se si prova ansia in un contesto di gruppo, possiamo definirla ansia sociale.

Se si prova agitazione nei luoghi chiusi, possiamo definirla agorafobia.

Se si è preoccupati in generale in tutte le situazioni, possiamo definirla ansia generalizzata.

Tuttavia possiamo parlare dei diversi disturbi legati all’ansia.

L’ansia, come molti costrutti, diventa un disturbo quando impatta la vita di una persona al punto tale da limitarla nei contesti personali, professionali, e/o sociali.

I principali disturbi d’ansia classificati dal DSM-5 sono:

  • Disturbo d’ansia da separazione

  • Mutismo selettivo

  • Fobia specifica

  • Disturbo d’ansia sociale

  • Disturbo di panico

  • Agorafobia

  • Disturbo d’ansia generalizzata

Questi disturbi presentano alcuni aspetti in comune, tra cui un’eccessiva e immotivata paura, ansia o comportamenti di evitamento relativi ad una minaccia percepita.

Cause dell'ansia

Quali sono le cause dell’ansia?

Non ci sono fattori specifici che scatenano l’ansia, quanto più un insieme di genetica, ambiente e personalità.

Dal punto di vista genetico, c’è una probabilità maggiore di soffrire di disturbi d’ansia se questi sono già presenti nei genitori o familiari stretti.

L’ambiente gioca un ruolo cruciale nello sviluppo dell’ansia, soprattutto nell’infanzia/adolescenza dove si impara a riconoscere e gestire le emozioni più complesse.

Se un’emozione non viene validata è possibile che in futuro la si viva con diffidenza o paura. Un’ambiente sano trasmette la funzionalità dell’ansia e comprende il modo in cui il soggetto la vive.

Per quanto riguarda la personalità, esistono dei fattori di rischio, tra i quali troviamo familiarità con il senso di colpa, bassa autostima, alta sensibilità, tendenza a rimuginii e ossessioni.

Trattamenti per l’ansia

Foto di SHVETS production da Pexels

Non esiste una cura magica per l’ansia, perché l’ansia non è qualcosa da dover eliminare o far sparire, ma piuttosto da esplorare e comprendere.

Quando l’ansia diventa opprimente nella quotidianità, il trattamento più efficace è prima di tutto la terapia.

Fare un percorso psicologico significa conoscersi, prendere consapevolezze e pertanto imparare a gestirsi in modo più efficace.

Una delle terapie più efficaci per l’ansia è la terapia cognitivo comportamentale, e pertanto anche tutti gli approcci derivanti da questa.

Grazie alla terapia non solo si può capire meglio quali sono gli elementi che scatenano l’ansia, ma anche cosa si può fare per controllarla.

Quando si ritiene necessario, il professionista può decidere di prescrivere anche un trattamento farmacologico, che solitamente consiste nell’uso di Benzodiazepine o antidepressivi di ultima generazione.

È importante ricordare che il farmaco, senza un percorso terapeutico affiancato, può non essere sufficiente per risolvere il problema.

Un altro approccio alla cura dell’ansia viene dalla Mindfulness, una disciplina applicata anche alla psicologia. La Mindfulness offre alcune tecniche di rilassamento che poggiano sull’idea del vivere nel qui e nell’ora.

Molte volte l’ansia non è altro che il riflesso di una mente un po’ troppo indietro (passato) o un po’ troppo avanti (futuro), perciò riportare la mente nel momento presente è già di per sé terapeutico.

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